Solar Power Europe ha pubblicato a fine 2021 l’European Market Outlook for Residential Battery Storage 2021-2025. Essendo previsioni i dati storici sono riferiti al 2020 come ultimo anno di riferimento.
Le supposizioni sull’andamento di mercato sono divise in 3 distinti scenari:
- Scenario Medio: anticipa la più probabile evoluzione del mercato considerando l’attuale situazione.
- Scenario Basso: presuppone che ci possano essere crisi finanziarie e/o cambi a livello politico/legislativo che presuppongano la diminuzione di supporti e incentivi al mercato dello storage.
- Scenario Alto: prevede che tutte le situazioni politiche e finanziarie a sostegno delle installazioni siano migliorative rispetto l’attuale situazione.
Partendo dai dati storici in possesso a Solar Power Europe il 2020 è stato il primo anno in cui in Europa le installazioni di sistemi di storage residenziali (BESS Battery Energy Storage Systems) hanno superato, seppur di poco, il GW, più precisamente 1.072 MWh, ed è anche il primo anno in cui più di 100.000 case hanno avuto l’installazione di una nuova batteria, propriamente 140.000 circa.
Consuntivo 2019 accumulo residenziale
Il consuntivo 2019 si attestava invece a 747 MWh, ovvero il +58% rispetto al 2018 che portava in dote 471 MWh di accumuli residenziali, quindi in soli due anni c’è stato un raddoppio, con cifre ragguardevoli se pensiamo che nel 2015, ovvero 5 anni prima di questo consuntivo il mercato totale Europeo contava solamente 119 MWh.
Nel 2020 sono state migliorate le previsioni dello scorso anno, il primo in cui Solar Power Europe ha pubblicato dati e previsioni sullo storage residenziale in Europa oltre alla classica divulgazione sul settore fotovoltaico.
Le previsioni indicavano un +9% equivalente a 800 MWh nello scenario medio, e solo lo scenario ottimistico prevedeva i 1.000 MWh.
Aspettative per lo scenario normale sono di 1,37 GWh
Le aspettative per lo scenario normale sono di 1,37 GWh di capacità installata per il 2021 con un +28% rispetto a quanto consuntivato nel 2020, proseguendo le aspettative al 2025, ultimo anno di questo previsionale, le installazioni, senza sobbalzi di mercato positivi o negativi che siano, dovrebbe arrivare a 2,51 GWh cioè il +134% rispetto al 2020.
Distribuzione geografica in Europa per le installazioni di storage
La distribuzione geografica delle installazioni all’interno dell’Unione Europea è molto disomogenea infatti la sola Germania è responsabile del 70% dell’intero mercato Europeo.
Le altre nazioni significative si riducono ad una manciata e sono Italia, Inghilterra, Austria e Svizzera.
In totale queste 5 nazioni sono responsabili del 93% del mercato del vecchio continente. Si può quindi notare come in molti Paesi in pratica non esista attualmente un mercato.
Al primo posto la Germania con il 70% complessivo di impianti Europei
La Germania è al primo posto, le totali installazioni nel 2020 sono di più del totale installato in tutta Europa nell’anno precedente, queste cifre sono legate alle alte installazioni fotovoltaiche nel settore con oltre 1 GW di nuovi impianti nel settore residenziale, mai prima si erano raggiunti livelli di installazioni tali.
Inoltre più del 60% dei nuovi impianti fotovoltaici nelle abitazioni in questo Paese viene da subito corredato del sistema di storage.
La crescita anno su anno è del +51% pensando ai 496 MWh del 2019, numeri che sono indipendenti da incentivazioni nazionali, visto che il programma di sussidi della German Development Bank (KfW) è terminato nel 2018 e solo alcuni Land stanno ancora supportando il mercato, anche se sono previsti comunque dei cambiamenti come riduzioni o soppressioni.
Italia al secondo posto in Europa
L’Italia ha consolidato il secondo posto in classifica, anche se con numeri completamente diversi, visto che sono stati installati 94 MWh nel settore residenziale 2020. Il tasso di crescita nel nostro paese è stato del +44% rispetto l’anno precedente.
Questo risultato è stato possibile grazie ad un forte incentivo creato per combattere i traumi economici subiti dalla pandemia da Covid-19 e conseguente coprifuoco spinto imposto dal Governo Italiano nelle prime fasi ovvero il SuperBonus 110%.
Inoltre resta attiva la detrazione fiscale del 50% per l’installazione di sistemi di storage residenziali collegati ad impianti fotovoltaici non incentivati dal vecchio sistema di incentivazione della produzione, il Conto Energia.
In contrasto non sono più stati rinnovati alcuni incentivi regionali in conto capitale che erano attivi precedentemente in Lombardia e Veneto.
Percentuale di storage residenziali molto alta in Inghilterra
L’Inghilterra chiude il podio con 81 MWh equivalenti a circa 11.000 installazioni, un buon risultato pensando che le installazioni residenziali di impianti fotovoltaici in questo paese non sono così elevate, anche se la percentuale di storage legati agli impianti è molto alta.
Questo fatto deriva dalla chiusura a fine 2019 della tariffa incentivante che aveva visto sorgere molti impianti ed a oggi invece le installazioni sono legate praticamente dal nuovo schema di tariffe sull’elettricità inaugurato a inizio 2020, la Smart Export Guarantee, che prevede agevolazioni per i prosumer dotati di accumulo.
Austria al quarto posto in Europa con una crescita del 10%
Anche in Austria, quarto stato in Europa, continua ad aumentare le installazioni di sistemi di storage residenziali, ma con meno vigore rispetto ai primi tre Paesi su menzionati, poiché ha “solo”, si fa per dire, una crescita del +10% comparato al 2019 che si traduce con 6000 batterie e 41 MWh di capacità nel 2020.
Gli obbiettivi del governo Austriaco attraverso il programma Mission2030, che è cresciuto dai 100.000 al milione di impianti fotovoltaici residenziali, con un incentivo nato nel 2017 che contemplava la sola installazione dei moduli, ha poi incluso a partire dal 2018 anche i BESS e prevede attualmente la scadenza a fine 2022.
La Svizzera cresce del +39%
Chiude la panoramica dei primi 5 paesi con maggiori installazioni di sistemi di storage residenziale l’ultimo degli stati della così detta zona DACH ovvero la Svizzera.
Le politiche favorevoli del governo Elvetico unite all’alto reddito medio dei cittadini che hanno fiducia nelle nuove tecnologie hanno fatto sì che il piccolo stato incastonato in mezzo alle Alpi sia passato dai 19 ai 26 MWh dal 2019 al 2020 con una crescita di +39%, tutto ciò nonostante gli svizzeri abbiano una delle bollette elettriche più basse in Europa.