Come tutti gli altri stati membri, anche l’Italia ha presentato un documento in cui vengono indicate le politiche e le misure finalizzate al raggiungimento degli obiettivi europei per il 2030, mantenendosi in linea con il progetto dell’Energy Union della Commissione Europea.
L’approccio italiano all’energia
Ci si propone di raggiungere, entro il 2030, alcuni obiettivi che spaziano in vari campi: decarbonizzazione, sicurezza energetica, elettrificazione dei consumi, ricerca ed innovazione, competitività e autoconsumo.
La proposta per l’energia ed il clima che l’Italia ha inviato a Bruxelles il 31 dicembre 2018 è il Piano nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC).
Il Piano nazionale vale per il periodo 2021-2030. Dovrà essere adottato entro il 31 dicembre 2019, dopo l’approvazione della Commissione Europea.
Gli obiettivi principali al 2030:
- copertura dei consumi finali lordi con fonti rinnovabili per almeno il 30%;
- riduzione del consumo di energia primaria a 132 Mtep;
- riduzione del 33% dei gas serra emessi in tutti quei settori che non rientrano nell’ETS (Enti del Terzo Settore).
Energia rinnovabile: cosa propone il PNIEC
Il Piano nazionale per l’energia ed il clima pone particolare risalto ad una serie di azioni finalizzate a perseguire gli obiettivi di forte incremento dell’energia rinnovabile, suddivise tra i settori elettrico, termico e trasporti.
Cosa si intende per energia primaria, secondaria e finale?
- Per energia primaria ci si riferisce alla disponibilità energetica già presente in natura; comprende sia le fonti rinnovabili come il sole, il vento, le maree, che quelle non rinnovabili (petrolio, gas, nucleare, ecc…).
- Se viene trasformata allora si parla di energia secondaria.
- Quando infine viene trasportata presso l’utenza finale, si parla di energia finale.