Dal 2018, il mercato italiano di R-BESS è diventato il secondo più grande in Europa seguendo la Germania numero 1 del continente.
Nel 2015 sono state registrate le prime installazioni solari e di accumulo residenziali nel Paese e da allora, il settore ha iniziato a crescere rapidamente a seguito degli schemi di sostegno finanziario disponibili nelle regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia e dell’estensione del credito d’imposta del 50% sulle batterie per l’acquisto di un impianto fotovoltaico residenziale.
L’introduzione agli incentivi del Superbonus 110% ha costituito un forte miglioramento all’incremento di BESS nel Paese. Sebbene lo schema sia stato introdotto a metà del 2020, gli effetti sulle vendite di R-BESS sono pienamente visibili nel 2021 con una crescita del mercato annuo del 240%, portando le installazioni annuali a 321 MWh.
Grazie a questa spinta, l’Italia si è attestata come il secondo mercato più grande nel 2021, distanziandosi da Austria e Regno Unito. La capacità operativa cumulata nel 2021 si è attestata appena sotto i 600 MWh, in crescita del 118% rispetto all’anno precedente.
Mercato residenziale solare e storage in Italia
Il mercato fotovoltaico in Italia è decollato tra il 2005 e il 2013, a seguito dei cinque decreti Conto Energia. Tra 600.000 e 700.000 abitazioni sono state attrezzate durante questo periodo diminuendo però dopo il 2013, fluttuando intorno ai 200 MW installati all’anno da allora poi.
Il mercato BESS residenziale in Italia è emerso nel 2016, quando la Lombardia introdusse un nuovo incentivo appositamente per lo storage di piccola taglia. La somma destinata era di 2 milioni di euro iniziali, che poi si è stato rinnovata ogni anno da allora.
Nel luglio 2020, nell’ambito della ripresa nazionale COVID-19 piano, il governo introdusse il suddetto Superbonus 110%, fornendo un incentivo significativo a interventi di efficienza energetica negli edifici residenziali.
Il provvedimento dava la possibilità di ottenere a credito d’imposta del 110% per le spese sostenute da luglio 2020 fino al 2023, da ripartire su un periodo di 5 anni in cinque rate annuali di pari importo.
L’economia dello storage residenziale in Italia
L’unica applicazione per il BESS residenziale in Italia al momento è quella di migliorare il tasso di autoconsumo degli impianti fotovoltaici residenziali.
Le batterie domestiche non possono essere caricate né alimentate dalla rete, ma possono solo interagire con il sistema fotovoltaico solare co-localizzato, il che rende impossibile l’utilizzo dell’accumulo per altri modelli di business.
I driver principali per l’acquisto di BESS da parte di proprietari di case rimangono i generosi incentivi finora offerti. Grazie a ciò l’Italia è di gran lunga il Paese europeo più attraente per i sistemi solari e di accumulo su piccola scala in termini di tempo e di ritorno sull’investimento.
Gli sgravi fiscali del 110% o del 50% facilitano drasticamente l’investimento in un BESS residenziale e l’ulteriore indipendenza che fornisce insieme a un fotovoltaico attrae molti clienti. Gli alti prezzi dell’elettricità sperimentati nel 2021 e nel 2022 hanno ulteriormente migliorato l’andamento dello storage domestico.
Prospettive per il futuro
Il mercato italiano del BESS residenziale è salito alle stelle nel 2022 tanto che nel periodo da gennaio a settembre 2022 sarebbero state installate circa 100.000 unità, pari a 859 MWh.
La capacità del mercato di adattarsi alla carenza di installatori e la sua capacità di attrarre un numero sufficiente di batterie, giocherà un ruolo importante nel determinare quanti nuovi sistemi solari e di accumulo verranno installati.
Una sostanziale diminuzione dell’attrattività potrebbe teoricamente portare il mercato ai livelli pre-Superbonus. Secondo il TSO italiano Terna, entro il 2030 dovrebbero essere installati 16 GWh di storage residenziale, rispetto ai 5,6 GWh che sarebbero operativi entro il 2026 nel nostro Scenario Medio.