Fondo Nazionale Reddito Energetico: al via le domande per il 2025

Anche quest’anno, dal 20 gennaio, gli installatori di impianti fotovoltaici aventi diritto al Reddito Energetico Nazionale possono presentare le richieste del contributo in conto capitale sull’area clienti presente nel sito GSE.

 

La nuova sezione del sito GSE

Il GSE ha attivato all’interno dell’area clienti la sezione dedicata alle richieste del contributo in conto capitale da parte degli installatori a fronte della realizzazione di impianti fotovoltaici ammessi al percepimento del Reddito Energetico Nazionale.

La richiesta potrà essere avanzata entro 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto. La valutazione verrà poi effettuata nei successivi 30 giorni, e l’esito verrà pubblicato direttamente dal GSE.

Per gli impianti in esercizio da prima del 20 gennaio, il termine dei 60 giorni partirà dalla data di attivazione del portale GSE.

Per avere maggiori informazioni sulla procedura, il GSE ha messo a disposizione un manuale operativo, scaricabile e consultabile da tutti gli installatori richiedenti.

Obiettivo e misura del Fondo Nazionale

Come trattato nei precedenti articoli:

il Reddito Energetico Nazionale rappresenta un beneficio erogato come contributo in conto capitale, a fronte di spese sostenute per la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt. Inoltre, il contributo è riservato persone appartenenti a nuclei familiari in condizioni di disagio economico, ovvero con ISEE inferiore ai 15.000 euro (o a 30.000 euro in caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico).

Il contributo viene riconosciuto direttamente dal GSE al soggetto realizzatore dell’impianto fotovoltaico e prevede una quota fissa massima di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.

Secondo il Regolamento del Mase del 27 maggio 2024, l’importo del contributo è calcolato in base a una formula basata su:

  • i costi sostenuti per l’impianto
  • la potenza dello stesso
  • il massimale del contributo stesso

Il Fondo Nazionale Reddito Energetico, con dotazione finanziaria di 200 milioni di euro, suddivisi in due quote eguali per le annualità 2024 e 2025, ha natura rotativa ed è alimentato con le risorse derivanti dal “controvalore economico netto”.

Questo valore viene ricavato dal ritiro, per una durata di venti anni, dell’energia elettrica non autoconsumata dal soggetto beneficiario del fondo, in conformità al regime di “ritiro dedicato”.

Per ciascuna annata i 100 milioni di euro destinati sono così ripartiti:

  • 80 milioni alle regioni del Meridione (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia)
  • 20 milioni per tutte le altre regioni d’Italia

Il successo dell’incentivo

Come già trattato in precedenza, il Reddito Energetico Nazionale è stata una misura fin da subito accolta con entusiasmo: a seguito dell’apertura della procedura per la presentazione delle domande gli 80 milioni di euro stanziati a favore del Sud Italia sono esauriti in pochi giorni.

L’incentivo è volto a promuovere la sostenibilità, in ottica di riduzione della dipendenza da fonti fossili e di contenimento dei costi energetici.