Con il termine Smart Cities s’intendono quelle città che man mano aumentano l’autosufficienza e la sostenibilità a livello ambientale, avendo a fattore comune l’energia, la sua produzione e utilizzo, l’accumulo e la gestione smart.
7.700 Smart Cities in Europa
Ad oggi, città candidate ad essere Smart Cities sono circa 7.700 in Europa e più di 9.000 in tutto il mondo, con una impatto su un totale di circa 250 milioni di abitanti.
Le città sono responsabili di circa il 75% del consumo totale d’energia e dell’80% delle emissioni dei gas serra, di qui l’individuazione delle aree tematiche su cui concentrare l’attenzione:
- produzione di energia fotovoltaica;
- trasporti;
- storage.
1] Produzione di energia
Il 20% delle azioni intraprese dalle Smart Cities considerano il solare fotovoltaico come la soluzione percorribile per avere delle città più pulite e sostenibili, per le seguenti ragioni:
- la possibilità di essere distribuito e decentralizzato, vicino ai punti di consumo (riduzione dell’impatto sulle reti);
- la facilità di integrazione in ogni componente di un’area urbana, preservando l’identità architettonica.
2] Sviluppo dei trasporti
I trasporti sono responsabili di un’elevata quantità di emissioni di gas serra; si presume che il 23% delle azioni smart riguarderà lo sviluppo dei trasporti, affinché diventino un settore più pulito e sostenibile, avendo come principale target i veicoli che coprono dei brevi tratti (ad esempio i trasporti pubblici).
3] Storage
Un terzo campo d’intervento riguarda lo storage: bisogna infatti considerare che, nel settore residenziale e commerciale, la gestione ottimale dei consumi e dei prelievi dalla rete potrà portare a riduzione dei costi e un incremento dell’utilizzo di energia rinnovabile.
Oltre all’incremento dell’autoconsumo, un sistema di accumulo consente anche di gestire le richieste di picco (intendendo la potenza), supportando i carichi nell’assenza di rete e offrendo servizi di rete.
Con il Fotovoltaico il 36% di emissioni di CO2 in meno
Il fotovoltaico consentirebbe una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 che, per quel che riguarda il patrimonio edilizio dell’UE, è del 36% rispetto alle emissioni totali.