In data 15 aprile è stata firmata a Bruxelles la Carta Europea del Solare, come documento programmatico alla creazione di una filiera produttiva fotovoltaica in Unione Europea.
Esso è stato redatto dalla Commissione UE e ha incontrato l’adesione dei governi di 23 Stati membri (tra cui l’Italia) e di circa 100 rappresentanti del mercato fotovoltaico dell’UE.
Obiettivi e opportunità della Carta Europea del Solare
Il documento, adottato sulla scia del Net Zero Industry Act (di cui all’articolo al seguente link: Net Zero Industry Act: il Parlamento dell’UE opera in tema di sostenibilità ambientale), dispone misure per sostenere la creazione di un’industria fotovoltaica comunitaria e per garantire il rispetto del diritto della concorrenza in un contesto ove la maggior parte della domanda di moduli solari in Europa è coperta dalle importazioni da un unico fornitore, la Cina.
Per fronteggiare la concorrenza cinese, i firmatari della Carta Europea del Solare si impegnano a promuovere in Europa un’offerta resiliente di prodotti fotovoltaici sostenibili e di alta qualità, a sostenere forme innovative di diffusione dell’energia solare, come l’agrivoltaico, il solare galleggiante, il fotovoltaico integrato (nelle infrastrutture, nei veicoli o negli edifici).
Altri obiettivi sono l’impiego di tutte le opportunità di finanziamento disponibili dell’UE:
- per supportare nuovi investimenti nella catena di approvvigionamento dell’energia solare;
- il mantenimento (o ove possibile l’espansione) dell’attuale capacità produttiva in Europa, in linea con la prevista crescita della domanda.
Vengono incentivati inoltre criteri trasparenti, non discriminatori e oggettivi, non legati al prezzo, nelle aste di energia rinnovabile e negli appalti pubblici.
I valori promossi nella Carta sono l’innovazione continua, l’eccellenza tecnologica, la condotta aziendale responsabile, la sicurezza informatica, la sostenibilità, la diversificazione delle catene di approvvigionamento e l’integrazione sociale.
Gli impegni futuri
Tutti i firmatari si impegnano a monitorare l’applicazione delle misure adottate e a contribuire a un ambiente internazionale equo e competitivo. La Commissione europea valuterà l’attuazione degli impegni sottoscritti a distanza di un anno dalla firma della Carta.