Il GSE, tramite una FAQ pubblicata il 17 ottobre, ha approvato la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che operi a livello nazionale.
La nuova configurazione amplia le possibilità di condivisione energetica, pur mantenendo i vincoli di connessione locale.
Requisiti per CER a livello nazionale
Per poter costituire una CER a livello nazionale il GES afferma la necessità di rispettare i requisiti sanciti dall’art. 31 del decreto legislativo 199/21 “Attuazione della direttiva UE […] sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”. In particolare, viene posta attenzione alla lettera c) del secondo comma, secondo il quale “L’energia può essere condivisa nell’ambito della stessa zona di mercato, ferma restando la sussistenza del requisito di connessione alla medesima cabina primaria”.
Il GSE specifica infatti che, ai fini di accesso all’incentivo sull’energia autoconsumata, all’interno della stessa CER devono essere individuate configurazioni sottese alla stessa cabina primaria. In relazione a ciascuna di esse verranno considerati:
- la quantità di energia prodotta
- l’incentivo, conseguentemente al primo punto, ovvero la tariffa incentivante di valore compreso tra 60 €/MWh e 120€/MWh riconosciuta dal GSE per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto FER, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia
- il contributo per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata
Per ciascuna configurazione sarà necessario presentare una richiesta di accesso all’incentivo.
Pe l’indicazione dei requisiti per l’ottenimento della tariffa incentivante e del contributo PNRR, di cui al Decreto MASE 414/2023 e alle Regole Operative del GSE, è possibile consultare il nostro precedente articolo Comunità energetiche: pubblicate le regole operative del GSE
Benefici e svantaggi di una CER a livello nazionale
L’ammissibilità di una CER a livello nazionale risolve il problema dell’individuazione su base comunale e regionale della cabina primaria e della zona di mercato, posto che sussistono casi in cui la localizzazione comunale comprendeva più cabine primarie e più zone di mercato.
Allo stesso tempo però l’estensione a livello nazionale della CER comporta l’insorgenza di problematiche nell’individuazione dei benefici ambientali, economici e sociali per le comunità locali, derivanti dall’autoconsumo di energia rinnovabile. Inoltre ciascuna comunità locale ha le proprie esigenze energetiche, pertanto possono essere condotti interventi differenti per la destinazione dell’incentivo maturato.
Ai fini della costituzione della CER nazionale vanno dunque bilanciate le opposte esigenze rappresentate dalla riduzione dei costi di gestione sostenuti a fronte di diverse CER sovra-comunali e multi-cabine e dalla salvaguardia delle esigenze proprie delle comunità locali.
La soluzione potrebbe essere raggiunta con lo svolgimento di assemblee locali (una per ogni configurazione) al fine di definire con quali modalità e a quali progetti specifici l’incentivo venga destinato.